Solo pochi giorni fa – il 1° aprile 2022 – lo abbiamo visto recitare, come sempre magnificamente, sul grande schermo del Teatro Petruzzelli nel suo ultimo film, Goliath di Frédéric Tellier, presentato al Bif&st in anteprima assoluta italiana. Ma al Petruzzelli il grande attore e regista Jacques Perrin era già stato nell’aprile 2017 per tenervi al mattino, dopo la proiezione del bellissimo Il deserto dei tartari di Valerio Zurlini, da lui prodotto e interpretato, una memorabile lezione di cinema seguita, in serata, dal conferimento del “Federico Fellini Award for Cinematic Excellence”. Mai riconoscimento fu più meritato. Jacques, scomparso a 80 anni il 21 aprile scorso, non era solo un grande attore. Era anche un prestigioso e coraggioso, molto coraggioso, produttore. Suo, fra molti altri, il film di Costa-Gavras Z-L’orgia del potere (1968). E suoi quei magnifici documentari sulla natura e sull’ambiente quali Le Peuple singe, Microcosmos: il popolo dell’erba, Himalaya: l’infanzia di un capo, Océans e Il popolo migratore che ottenne il Premio César per il miglior documentario nel 2011 e che venne visto da oltre tre milioni di spettatori. Jacques Perrin era di casa in Italia – dove interpretò altri celebri film di Valerio Zurlini quali La ragazza con la valigia con Claudia Cardinale (1961) e Cronaca familiare con Marcello Mastroianni (1962) – ma anche a Bari: venne in Puglia per la prima volta nel 1988 quando il festival EuropaCinema presentò in anteprima mondiale l’edizione di quasi 3 ore di Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore del quale era uno dei due interpreti principali insieme a Philippe Noiret. Il film, che il 29 settembre fu proiettato due volte con un grandissimo successo di pubblico nell’allora immenso Cinema Oriente alla presenza dei due attori, del regista, del compositore delle musiche Ennio Morricone, dei produttori Franco Cristaldi e Alexandre Mnouchkine, ottenne a Bari il primo di una serie di prestigiosi riconoscimenti che culmineranno nel Premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1989 e soprattutto nel Premio Oscar quale miglior film straniero nel 1990. Il direttore di EuropaCinema e del Bif&st, Felice Laudadio, molto legato a Perrin, lo volle accanto a Carla Gravina quale co-protagonista del film da lui scritto e prodotto, Il lungo silenzio, diretto da Margarethe von Trotta (1993). Mancherà molto a lui, a Margarethe e a tutti noi del Bif&st. Addio Jacques.

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